Il pH del sangue e del tessuto connettivo è uno degli equilibri più importanti dell’organismo umano: normalmente è vicino a 7 (pH neutro) e in queste condizioni le reazioni metaboliche avvengono al massimo della loro efficienza.
Stress, utilizzo prolungato di farmaci e alimentazione scorretta influiscono notevolmente sul pH, abbassandolo e quindi acidificando i tessuti: a lungo andare gli acidi si accumulano a livello del tessuto connettivo e delle cartilagini e i depositi temporanei si trasformano in depositi permanenti. Per compensare e quindi alzare il pH, l’organismo necessita di sali e ricorre alle riserve fisiologiche sottraendoli al tessuto osseo, cartilagineo e ai denti: il risultato è una demineralizzazione e una serie di disturbi quali deficit di concentrazione, stanchezza cronica, nevralgie frequenti, congiuntivite cronica, allergie, carie, fragilità di unghie e capelli, affezioni muscolari e articolari, reumatismi.
E’ quindi importante consumare in abbondanza vegetali che sono basificanti ed evitare cibi acidificanti come proteine e grassi animali, cereali, dolci, caffè e tè, bevande alcoliche e cioccolato. Se questo non fosse sufficiente, possiamo ricorrere alle soluzioni tampone ovvero miscele di sali ad esempio di zinco, calcio e magnesio per ridurre l’acidità e riportare il pH verso un valore neutro.
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